Negoziati sul sistema dell’UE per il filtraggio dei contenuti terroristici: la situazione attuale [aggiornata al 07 febbraio 2020]
Sono in corso i negoziati in sede di trilogo sul sistema dell’UE per “prevenire la diffusione di contenuti terroristici online”, che potrebbero rendere obbligatori, tra le altre cose, i filtri sui contenuti caricati. In una serie di riunioni a porte chiuse, il Parlamento europeo e il Consiglio (che rappresentano i governi degli Stati membri) elaboreranno un testo definitivo accettabile per entrambe le istituzioni. È l’ultima possibilità per apportare modifiche prima dell’adozione del regolamento. Le riunioni sono iniziate ad ottobre. |
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Situazione attuale
Esaminiamo nel dettaglio le analogie e le differenze più controverse tra la posizione della Commissione e quella del Parlamento, analizzando le conseguenze concrete.
Cosa vogliono la Commissione e il Consiglio |
Cosa vuole il Parlamento |
Conseguenze concrete |
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Le comunicazioni e i file in archivio privati, finora spesso cifrati da punto a punto, potrebbero essere soggetti a una verifica del contenuto ed eventuale rimozione. Lo stesso vale per le comunicazioni private in gruppi chiusi di utenti. |
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Le persone fisiche o le piccole organizzazioni possono decidere di chiudere i servizi e le piattaforme piuttosto che essere disponibili 24 ore su 24 a rispondere entro un’ora a un ordine di rimozione che non arriverà mai, dato che oltre il 99 % delle piattaforme non è mai destinato alla propaganda terroristica. |
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Le notizie dei media sugli attentati terroristici potrebbero scomparire se venisse approvata la proposta della Commissione. Gli archivi video che documentano i crimini di guerra, ad esempio in Siria, scompariranno parzialmente, con conseguente impunità dei responsabili. In passato la Spagna ha perseguito artisti per performance satiriche, quindi le registrazioni di tali esibizioni potrebbero essere cancellate in futuro. |
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Laddove non vige alcun requisito di indipendenza, i ministri potrebbero ordinare direttamente la rimozione dei contenuti per motivi politici. |
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Qualora venisse approvato l’approccio della Commissione, i contenuti cui si desidera accedere potrebbero essere rimossi sulla base di ordini di Stati membri con governi populisti e autoritari. Ad esempio, in passato l’Ungheria e la Polonia non hanno rispettato lo Stato di diritto. In base alle segnalazioni, anche la Francia ha effettuato richieste eccessive di rimozione dei contenuti. |
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La rimozione dei contenuti a livello mondiale potrebbe tradursi in richieste da parte di altri Stati, quali Turchia, Russia, Arabia Saudita o Cina, di rimozione di contenuti che in Europa sono perfettamente legali e legittimi. |
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I rinvii risultano nella rimozione di contenuti che sono perfettamente legali e violano semplicemente le norme arbitrarie stabilite da un prestatore di servizi di hosting privato. |
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I filtri di caricamento automatico sono strumenti automatici di censura che, come è stato dimostrato, eliminano contenuti completamente legali (ad esempio, documentazione di violazioni dei diritti umani nelle guerre civili). Anche un filtro con un tasso di precisione molto elevato, prossimo al 99 %, eliminerebbe una quantità di contenuti legali maggiore rispetto ai contenuti illegali, in quanto il materiale terroristico è estremamente raro rispetto al numero complessivo di contenuti caricati. |
Ordini di rimozione e i loro effetti
La mia principale preoccupazione sul testo votato dal Parlamento rimane la cosiddetta “regola dell’intervento entro un’ora”. Molti operatori non hanno le risorse per bloccare i contenuti entro un’ora dal ricevimento di un ordine (anche di notte). Non vogliamo che i servizi Internet cessino le loro operazioni. Per il resto, in sede di trilogo si tratterà di difendere gli emendamenti del Parlamento al fine di proteggere la libertà di espressione online. La Commissione non ha finora dimostrato la volontà di accettare le modifiche richieste dal Parlamento.
Nonostante i miglioramenti apportati dal Parlamento europeo, dubito ancora seriamente che questo regolamento possa efficacemente prevenire il terrorismo. Anche se i contenuti terroristici fossero realmente la causa di atti terroristici (il che è discutibile), le “rimozioni” dei contenuti sono troppo facili da eludere. Si può supporre che le piattaforme tradizionali applicheranno semplici tecniche di geolocalizzazione quando riceveranno ordini di blocco. Il regolamento non imporrà loro di cancellare realmente i “contenuti terroristici”, ma soltanto di bloccarli per gli utilizzatori dell’UE. Dal punto di vista tecnico sarà facile superare tali blocchi geografici, ad esempio utilizzando server proxy esteri. Inoltre, i gruppi terroristici si stanno allontanando sempre più dalle piattaforme tradizionali e utilizzano canali di comunicazione privati e cifrati oppure piattaforme alternative che non si conformano alle richieste di rimozione dell’UE. La diffusione della propaganda terroristica sarà difficilmente contenuta da questo regolamento.
Calendario
Questo è il programma dei negoziati del trilogo:
- Primo trilogo: 17/10/2019
- Riunione tecnica: 4-6/11/2019
- Riunione tecnica: 11/11/2019
- Secondo trilogo: 20/11/2019
- Riunione tecnica: 21-22/11/2019
- Riunione tecnica: 5/12/2019
- Riunione tecnica: 09/12/2019
- Terzo trilogo: 12/12/2019
- Riunione interna: 22/01/2020
- Riunione tecnica: 23/01/2020
- Riunione interna: 30/01/2020
- Riunione tecnica: 03/02/2020
- Incontro delle Ombre: 11/02/2020
- Riunione interna: 17/02/2020
- Riunione tecnica: 18/02/2020
- Incontro delle Ombre: 19/02/2020
- Riunione tecnica: 03/03/2020
- Incontro delle Ombre: 16/03/2020
- Quarto trilogo: 18/03/2020
Negoziatori
Il Parlamento sarà rappresentato nei triloghi dai seguenti membri della commissione per le libertà civili:
Relatore: JAKI Patryk (ECR)
Relatori ombra: ZARZALEJOS Javier (PPE), KALJURAND Marina (S&D), ERNST Cornelia (GUE/NGL), PAGAZAURTUNDÚA Maite (Renew), BREYER Patrick (Verts/ALE)
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) sarà rappresentata dal relatore per parere KOLAJA Marcel (Verts/ALE), mentre la commissione per la cultura e l’istruzione (CULT) sarà rappresentata dal relatore per parere WARD Julie (S&D)
Documenti
Ecco alcuni documenti che potrebbero guidarvi in questo processo.
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Comparazione dei due testi (del Parlamento e della Commissione) ad opera del Consiglio
Updated information
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